per dire..

tra poco più di un mese è natale.. e poi ti rialzi qualche giorno dopo e scriverai l’anno nuovo.. – ma dove te ne sei rimasto, caro duemilaediciotto? io so per certo che non è una mia sensazione.. lo dicono un pò tutti.. questo tempo va veloce.. – come quando mangi tanto a tavola che a momenti ti scoppia la pancia.. ma poi ti alzi l’indomani ed hai già digerito tutto.. anche le pietre (capito il nesso?). vabbè.. discorsi sui quali ci si potrebbe scambiare per notti intere.. filosofando sul perchè ed il per come.. – intanto siamo a metà novembre inoltrato.. settimane piene piene queste.. di tante cose belle.. ma sopratutto persone.. che non vedevo da tanto.. tantissimo.. e giuro che fa un tale bene al cuore.. riabbracciarsi e raccontarsi come se ci si fosse salutati qualche settimana fa.. – intanto si avvicina la fatidica data.. tre settimane.. (che poi la sis mi ha detto “sempre se vi vedrete..”).. io dico di si.. perchè ne ho tanta voglia.. e perchè a proporlo è stato lui.. – non mi aspetto niente.. davvero.. ho imparato a non proiettare i miei vorrei o farmi filmini in testa.. però sono contenta di rivederlo.. se non altro.. per poter scambiarsi.. – lui appartiene a quella rara spece “let’s sit on a rooftop at 1am and talk about life”.. non puoi farlo con ciunque.. (un bene direi).. – ora mi manca una cosa sola.. far polverizzare tre quattro chili in ecceso in tre settimane.. si dai.. vorrei essere un pò più tonica… che oggi sono tornata in palestra dopo quasi un mese.. (già..).. – a dirla tutta.. dovrei veramente vedere di giocare d’anticipo.. che con natale & co. (dicasi: abbuffate) c’è da mettersi ai ripari fin da ora. vabbè.. vamos a ver.. intanto mancano tre settimane.. vorrei che sia bello, ecco.

e del venti ottobre ne vogliamo parlare?

per la maggiorparte della giornata e serata.. ho fatto questo:

ebbene si, il mio primo body building contest in assoluto… e non che io sia una seguace del genere o abbia ambizioni simili.. nono.. ma lui sulla destra è un mio training buddy, ci alleniamo nella stessa palestra. e poi sai com’è no? io faccio foto.. lui ha un volto molto interessante (il fisico.. ragà.. son’ gusti) e allora mi ha chiesto se andassi a fare qualche foto. devo ammettere una cosa – io fino a ieri non avevo grandi pensieri su questo mondo dei muscoli d’acciaio. ieri invece, mi si sono aperti gli occhi.. e mi resta da dire solo “tanto di cappello”.. – ho seguito il duro allenamento per mesi.. visto cosa mangia (ovvero cosa non mangia, che loro nella fase della dieta mangiano solo pollo, riso e qualche verdurina, punto. questo, per tre mesi). arrivare a stare li sopra.. ma anche quelli che sul palco non ci vanno.. che non si fanno di punturine.. ma che sudano il sangue.. tanto di rispetto. è uno sport.. così come lo sono tanti altri.. che richiede dedizione, tempo e sacrifici. li ho ammirati ieri, tutti quanti.

poi però.. sai com’è.. il dulcis arriva in fundo.. un qualcosa dopo le venti mi arriva una videochiamata.. ancora lui.. il mio dannatamente bello e misterioso.. per farla breve (che altrimenti mi perdo) “allora, quando andiamo a mangiarci qualcosa? questa volta vengo io da te”. il seguito non lo lascio scritto.. sono già superfelice che fi-nal-men-te lo rivedo (non sono innamorata.. ma quest’uomo è un tipo.. veramente.. e lui, come pochi.. è capace di “he fucks my brain”.. e non poco). questo è quanto.. stringo.. ho una doccia da fare ed un cane da portare a passeggio, quello di un mio amico.. con anche l’amico, ovvio.

ci parliamo da grandi

sto quì seduta (più sdraiata) in una posizione abbastanza scomoda.. col cell in mano ed aggiorno.. già.. che il mio notebook ha tanto l’aria di non reggere un altra primavera..

ho il cuore un pò così.. un pò triste.. stavo spiegando a mia nipote la grande il perchè a volte non esulto di gioia quando mi fa vedere i suoi ottimi voti – “vedi fabi.. per rispetto di ale qualche volta ti strizzo giusto l’occhio. per lei non è semplice e suppongo anche parecchio scoraggiante, avere una sorella che a scuola va molto bene.. mentre lei.. fa fatica.. ed i voti non sono quelli ai quali ambisce.. dei quali ha bisogno. e allora.. per rispetto.. per delicatezza.. amore di zia.. io non esulto. sai che sono tanto fiera di te.. lo sono anche di ale.. e vorrei poter fare di più..” – ecco.. mi son’ trovata a spiegarle queste cose.. via uozap.. ad una teenager.. che sono sicura capisce.. ma solo fino ad un certo punto.. e poi io sono troppo sensibile.. e come ora.. mi vien da piangere.. perchè vorrei che anche la piccola potesse avere più momenti di gloria a scuola.. che potesse essere fiera di se stessa.. – io so cosa vuol dire fare fatica a studiare.. l’ho vissuta in prima persona.. so cosa significa guardarsi attorno ed avere l’impressione di essere l’unica a non capire. io a scuola mi salvavo grazie alle materie di lingue straniere.. mi tenevano a galla.. per il resto.. piangevo o mi addormentavo sui libri.. eppure.. di me qualcosa ne è diventato.. – so che non posso toglierlelo questo peso.. so che mia sorella fa un gran lavoro con lei.. io accorro sempre quando mi chiamano e cercano il mio aiuto (che mia sorella dice sempre.. “per le lingue ed il disegno chiedete a zia”).. quante notti e weekend a preparare temi e riassunti in inglese o francese.. ma anche presentazioni in tedesco.. (e che non mi si dica che non dovrei.. che dovrebbero fare da sole.. quì la scuola è durissima.. un cattivo voto ti può annientare tante fatiche e piccoli successi.. allora aiuto.. perchè in cuor mio è giusto) – vorrei poter fare le magie.. non mi è dato credo… allora lo chiedo a te caro universo.. tu che sei immenso ed infinito… che tutto puoi.. lo chiedo a te.. perchè tu sai.

i had a date

che poi.. lasciare i bigliettini sul parabrezza della macchina di una persona.. era e sarà sempre un modo efficacissimo per rendersi “particolare”.. – ieri sera sono uscita col tipo della palestra.. quattro ore piene di storie.. sguardi.. discorsi molto interessanti.. – alle otto in punto era sotto casa mia.. e tutto il resto era talmente naturale.. niente ansie di prestazione (verbale o fisica.. quelle del “cosa mi metto, di che gli parlo..”).. mi ha riaccompagnata a casa.. “la prossima volta andiamo a prenderci un caffè in quell’altro locale che mi hai fatto vedere” – la prossima volta ha detto.. sorrido.. – thank you dear universe for being kind to me.. – sono le sei e ventidue del mattino.. ho preso il caffè ed ora vado ho da fare una lavatrice e preparare il trolley.. domani destinazione salento.. ho bisogno di dormire.. di riposo.. di farmi coccolare da mami e papi.. e poi me li spupazzo tanto pure io.. – sereno essere mondobello.

caro duemilaediciotto

puntinipuntinipuntini… tengo per me i desideri.. che non sono pochi.. e niente resoconto dell’anno appena passato.. – però una cosa la voglio lasciare quì perchè è una figata.. – hai iniziato benebene caro anno nuovo.. che se io non fossi andata a lavare la macchina chi sa se tipo ed io ci saremmo mai parlati? l’ho fatto io il primo passo.. altrimenti quello era capace di ignorarmi ancora.. come in palestra (già, ne avevo già parlato).. – poi però.. io a momenti mi morivo di freddo.. mentre lui.. credo staremmo ancora li a parlare.. – e non esistono i casi.. escluso.. – che io sono andata a lavare la macchina come se fosse stata una prescrizione medica.. pur sapendo che per il resto della settimana pioverà.. – grazie caro universo.. sempre.. sorrido..

iterum

perchè non mi stancherò mai di ripeterlo…
ho smesso di lavorare presto oggi.. anche perchè.. sono due giorni che inizio alle sei e un quarto la mattina anzichè alle sette (il che spiega senza che io racconti).. – invece di andare subito alla macchina, mi sono voluta fermare in negozio.. prendere delle cose per la sis – esco dall’ascensore e mi ti trovo lui.. il compagno di una lei che lavora con me.. “ciao monia, come stai? lei come sta.. e.. tu come stai?”.. – io non lo conosco.. ci siamo solo presentati due mesi fa.. a sensazioni una persona buona.. (ha quasi sessant’anni.. per mettere subito in chiaro ed evitare che si dipinga uno scenario sbagliato).. –  caro universo.. me lo hai mandato tu stasera lì.. io lo so.. lui per me.. io per lui.. – avevamo entrambi bisogno di uno sfogo.. mezz’ora a parlare appoggiati ad un comò nell’esposizione delle camere da letto.. mentre clienti passavano.. e venditori mi salutavano.. situazione quasi surreale.. – sono andata a casa più serena.. anche se ho ancora mal di schiena (psicosommatizzo io..) ..mentre lui.. non credo lui stia bene.. anzi lo so.. ma siamo tutti padroni delle nostre vite.. so che avrà tanto a cui pensare lui.. dal tronde credo lo stia facendo da tantissimo tempo.. perchè non si può morire lentamente.. per amore.
nb: i casi non esistono.

agosto

è da un mese tutto che non aggiorno… e non è che me ne sono resa conto stamane… – sai quante volte ho pensato “ora mi siedo e scrivo…” solo che poi…

primo agosto.. festa nazionale quì… fuori c’è afa.. io allora resto dentro.. (ho appena messo in frigo una bottiglia di caffè… fa estate.. anche quando tu non parti).. – di là c’è una pila di scatoloni che mi aspetta.. – no, non trasloco.. ho finalmente preso di petto il proggetto “quella camera va cambiata”… il guaio è che è la camera dove ho dentro tutto.. quel tutto che per inscatolarlo ti fa perdere ore.. giornate.. (foto, lettere, diari, dichiarazioni dei redditi e parentele).. si perchè non è che prendi e inscatoli.. no, già che ti trovi smisti.. butti via.. amo quel senso di leggerezza.. – vorrei finire oggi.. poi c’è da sbarazzarsi di quel mobile.. riverniciare.. comprare quell’armadio che sta in stanby.. e risistemare.. – vorrei poter pensare che avrò finito entro settembre.. (che i weekend sono quelli che sono.. e di solito anche quelli.. a impegni non scherzano)…

per il resto (chiamasi lavoro nuovo) torno un altra volta.. – che già mi sembra un mini miracolo esser tornata ora… – si, mi sono mancata un pò anche io…

ps. c’è che d’un tratto sento una voglia matta d’innamorarmi..  (tanta voglia di scriverne ora.. ma se inizio.. restano lì gli scatoloni.. e io poi vado in tilt)