quante volte…

ho pensato “voglio aggiornare il blog”.. tante, troppe.. – ho finito di fare dei pagamenti, gli ultimi di quest’anno. sono passata a leggere marco.. e mentre lui aggiorna che è un vero piacere leggere.. io manco da oltre due mesi. è che le cose stanno succedendo così in fretta.. e sono così tante (ci sarebbe da aggiornare tutti i giorni).. – potrei parlare di montagne russe (i miei sentimenti.. le emozioni, che ho vissuto negli ultimi mesi).. potrei parlare di pile scariche (che se non fossero arrivate le vacanze ora, non so come sarei andata avanti).. potrei parlare di un cambiamento, fisico.. un altro percorso, il quale il mio corpo ha deciso di intraprendere (c’è chi lo chiama menopausa).. – ecco, magari ne parlo. ho quarantasette anni suonati.. pochi infondo.. eppure c’è chi anche prima di me.. – insomma, è da maggio che non vado più a mo’ di orologio (che il ciclo a momenti mi veniva anche nella stessa frazione di ore del mese precedente).. è da maggio che è tutto un pò sballato (mi è tornato pure un seno “bello” come direbbe mia nipote.. mentre a me piace piccolino).. sballato il ciclo, sballato il fisico e altre incombenze.. intanto ho iniziato una dieta due settimane fa (che se non faccio qualcosa, bhe, non posso comprare vestiti nuovi, più grandi ovviamente, dando la colpa alla menopausa e far finta di niente). ok, ci devo convivere con questa situazione, fa parte.. ma mi permetta signor giudice, io trovo che sia presto.. – per fortuna non ho sbalzi di umore ne vampate di calore in piena notte. okey, basta parlare di menopause (che io mi riprenderei volentieri il ciclo puntualissimo, tre giorni di antidolorifici e pancia gonfia per cinque). del lavoro, ma anche no.. – dell’amore? sorrido mentre scuoto la testa.. giuro che se me lo avressero chiesto un anno fa, avrei sempre e comunque detto “sto bene così, non mi manca niente e mister right mi sa tanto che ancora lo devono inventare”. poi però cambia tutto.. e non in un baleno.. ma lentamente. si, sono cambiate tante cose. lui parla di “noi”.. io ancora faccio fatica. e non perchè dentro non c’è niente.. ma perchè ancora sto facendo conoscenza.. come con le amicizie nuove.. devo ancora abituarmi ad un idea di “noi”.. io che per quattordici anni ho vissuto un “io” libero.. niente compromessi, niente pensare oltre.. essere e basta. questa settimana è stata la prima, nella quale ho sentito che qualcosa sta cambiando.. questa settimana, per la prima volta, ho sentito che mi mancava.. che avevo una voglia matta di vederlo.. (perchè non è vero che esiste solo l’amore a prima vista.. non è vero che se non sei cotta all’inizio, dopo non arriva più). credo di esser maturata anche in questo.. vivo l’amore diversamente.. lo definisco un amore più maturo.. che anche se mi sento bambina, compagna e complice.. mi sento anche più preparata io.. – sono cresciuta in questi ultimi anni.. la scuola di vita mi ha insegnato tanto ed io sono stata molto attenta.. – ho imparato a fronteggiare tempeste.. ho imparato ad amarmi.. tanto. se tu ti ami, non sei più disposto a lasciarti andare tra le braccia del primo principe che passa. (povero, gli ho fatto male.. io questo lo so.. l’ho fatto dannare e disperare.. ma lui non è scappato.. sono anche stata crudele, volutamente, servendogli il peggio di me, rendendolo partecipe di ogni mia insicurezza, ripetendogli più volte “io non so se sono capace, non so, se riesco ancora a vivere un noi.. e non so nemmeno se lo voglio.).. ma non sono scappata nemmeno io. ho affrontato le mie incertezze.. le ho vissute appieno, gli alti ed i bassi.. so che non ne sono ancora uscita.. ma so anche che se non mi do tempo.. a me.. non potrò mai sapere.. – e lui.. lui mi lascia vivere così.. lasciandomi i miei spazi anche in questo.. niente pressione.. niente proiezioni per il futuro.. un giorno alla volta.. una carezza alla volta.. – sorrido.. che storia la vita..
io domani mi alzo alle quattro.. ho il volo alle sette..
sereno natale.. siate gentili, sempre.

e del venti ottobre ne vogliamo parlare?

per la maggiorparte della giornata e serata.. ho fatto questo:

ebbene si, il mio primo body building contest in assoluto… e non che io sia una seguace del genere o abbia ambizioni simili.. nono.. ma lui sulla destra è un mio training buddy, ci alleniamo nella stessa palestra. e poi sai com’è no? io faccio foto.. lui ha un volto molto interessante (il fisico.. ragà.. son’ gusti) e allora mi ha chiesto se andassi a fare qualche foto. devo ammettere una cosa – io fino a ieri non avevo grandi pensieri su questo mondo dei muscoli d’acciaio. ieri invece, mi si sono aperti gli occhi.. e mi resta da dire solo “tanto di cappello”.. – ho seguito il duro allenamento per mesi.. visto cosa mangia (ovvero cosa non mangia, che loro nella fase della dieta mangiano solo pollo, riso e qualche verdurina, punto. questo, per tre mesi). arrivare a stare li sopra.. ma anche quelli che sul palco non ci vanno.. che non si fanno di punturine.. ma che sudano il sangue.. tanto di rispetto. è uno sport.. così come lo sono tanti altri.. che richiede dedizione, tempo e sacrifici. li ho ammirati ieri, tutti quanti.

poi però.. sai com’è.. il dulcis arriva in fundo.. un qualcosa dopo le venti mi arriva una videochiamata.. ancora lui.. il mio dannatamente bello e misterioso.. per farla breve (che altrimenti mi perdo) “allora, quando andiamo a mangiarci qualcosa? questa volta vengo io da te”. il seguito non lo lascio scritto.. sono già superfelice che fi-nal-men-te lo rivedo (non sono innamorata.. ma quest’uomo è un tipo.. veramente.. e lui, come pochi.. è capace di “he fucks my brain”.. e non poco). questo è quanto.. stringo.. ho una doccia da fare ed un cane da portare a passeggio, quello di un mio amico.. con anche l’amico, ovvio.

tra una cosa e l’altra

c’era da optare tra un post sulla vacanzina toscana con tante belle foto che vien voglia di tornarci subitissimo.. oppure uno scambio mail che ho avuto oggi con l’amicone mio.. – vada per le mail, che le fotine le ho pubblicate altrove.. e do subito spunto a questo post.. – i social media signore e signori.

io: sai, credo che la dinamica dei “like” non la capirò mai.. la gente tende a mettere sempre meno like ma nel frattempo si fa sempre più i cassi tuoi. cioè, io ho più visualizzazioni delle storie su ig che like in quattro post messi insieme

lui: mo, dimmi tu, quanta gente conosci che agisce ancora d’impulso? la maggiorparte ormai è opaca, piatta, priva di emozioni. non è che le abbiano perse.. ma non le trovano perchè sono individui intasati da tutto il resto che li circonda e non hanno il coraggio di riconoscerlo.

io: okay fino ad un certo punto.. ma conosco anche persone che non lasciano traccia alcuna proprio per principio. fantasmi.. poi ti ritrovi a parlare con loro e ti senti dire “giusto, avevo visto che hai pubblicato tale cosa.. detto quell’altra”.. triste.. trovo sia triste ecco. zero interessi? zero impulso? toc toc.. c’è nessuno? sai quante volte mi sono addirittura trattenuta nel rispondere ad uno stato su uozzap od ad una ig storia? proprio per lo scrupolo del “altri non lo fanno”.. poi però macchisenefrega.. scusa, pubblichi una cosa.. a me suscita qualcosa, perchè non dovrei dirtelo? posso anche solo limitarmi ad un sorriso.. mandarlo ecco.. perchè mi ha fatto sorridere. io non voglio diventare piatta e non voglio nemmeno iniziare a sentirmi patetica.. perchè se è vero che ci si scambia sempre meno.. proprio per via (causa?!) dei social, perchè non cogliere l’occasione ed interagire? stanno li per quello le storie.. gli stati w.a. no?

lui: eeeh amica mia.. tu sei come me, vai controcorrente.. perchè la freschezza dentro svanisce.. ai pesci che vanno con la corrente.. quanto mi manca filosofare con te..

io: manca anche a me.. – ci prendiamo un pomeriggio libero e ce ne andiamo a passeggiare lungo il lago? solo tu ed io.. come ai vecchi tempi..

e niente.. ci si potrebbe scrivere un libro su questo fenomeno.. sui tanti perchè e per come.. usando aggettivi e sinonimi.. pertinenti e meno.. infondo chi lo sa.. nemmeno io. però l’ho notato.. e più passa il tempo, più si espande – io non sono così.. e mai vorrò esserlo.. io le mie emozioni non le tengo a freno.. e non voglio nemmeno iniziare ad essere calcolatrice.. signore e signori, io mi oppongo.

caldo ne abbiamo?

weekend da oltre trenta gradi.. sentiti anche quaranta (che io le estati salentine da quarantatre le ricordo.. ma proprio).. – sono le sette e mezza di sera.. in casa si ragiona.. si sta bene (io apro le finestre la mattina prestissimo.. poi restano chiuse, tranne una) – finito di aggiornare quì vado a passeggiare.. il rituale serale.. (farò una sudata comunque.. già si sa) – intanto gironsolo su instagram e le varie applicazioni.. mi diverte.. oggi ne ho trovata un altra per fare i video con la musica nelle stories (che mica solo i vips ce l’hanno.. riiido).. – domani lavoro da casa.. evviva.. starò beata..
addendum: ho riletto.. mi sembra il mini-tema di una ragazza delle elementari che rientrando a scuola deve raccontare cosa ha fatto.. mha bho.. sarà il caldo!

a natale puoi

quest’anno ho voluto fare un regalo diverso.. uno che lascia ricordi.. emozioni.. – ho appena prenotato un viaggio a londra per noi quattro belle di casa, voli ed hotel, tutto fatto  (anche perchè non so come.. ma al momento riesco a permettermelo.. e poi dicono che il ferro va battuto quando è ancora caldo.. so what..) – vado ad inserire le date sul mio cell e vedo che ho un concerto il sabato di quel weekend (ah, i biglietti ovviamente li ho già a casa).. – per la serie.. le fantastiche storie di monia.. (ed il troppo traffico in testa).. – buona serata mondobello… io divano e tele (che a momenti non mi ricordo nemmeno più da dove si accende..)

addendum del 17dic: già ieri mentre scrivevo ho pensato che bisognasse scrivere “vada” (mi riferisco al ferro) perchè lo richiede la frase.. ma sinceramente credo che possa esser corretto anche il va.. (ti rendi conto le pippe mentali.. perchè la grammatica non è un opinione).. buona domenica eh..

si lo so

è da un mese che non aggiorno.. gira e rigira i motivi sono sempre gli stessi.. è che quando sei in uno stato psico-fisico che arrivi ad addormentarti sul divano seduta, con ancora su i vestiti della palestra ed il cellulare in mano.. per poi svegliarti nel cuore della notte.. allora capisci che sei veramente al limite.. – ecco, io a questo limite ci sto da parecchie settimane ormai (mesi?) – comunque vedo la luce.. anche se sarà solo per dieci giorni.. respirare un pò di ossigeno genuino.. far giocare l’anima.. – è così, e non so se cambierà mai.. non so se li dove sono ora, una situazione diversa sia fattibile.. – vabbè.. la prendo come viene..

per non fermarmi a raccontare del mentre (che sarebbe veramente tanto).. racconto giusto di quanto ho ricevuto ieri a casa.. – sapevo sarebbe arrivato, ma sinceramente pensavo a dicembre inoltrato – un articolo in un giornale locale su cultura e varie… gioia ne vuoi? si perchè dai.. non capita tutti i giorni di ritrovarsi su carta.. quella con quell’odore di inchiostro stampato .. (con tanto di foto) – è un giornale che esce una volta al mese e lo si trova come inserto nel quotidiano più grande della regione (che quì sono cantoni.. come le regioni in italia, ma molto più piccoli).. – mi sento lusingata.. felice del quanto.. (ovvio anche un pochino imbarazzata davanti cotanta notorietà improvvisa).. – sorrido.. son’ piccole gioie queste.. e non mi pesa nemmeno raccontarle alle quattro e mezza del mattino.. – grazie caro universo……..