il mio host

mi ricorda che sta per scadere la rata annuale per il mantenimento di questo mio giardino segreto.. allora che faccio.. mi riaffaccio.. volentieri eh.. perchè non è che non mi piaccia passare da quì.. anzi.. adoro questo posto.. e poi.. scrivere mi rilassa.. (hai ragione tu marco.. quì le settimane volano davvero.. ed io aggiorno poco..) – intanto lascio uno scatto.. fresco di giornata.. non è il top (a dire delle mie nipoti).. ma lo lascio comunque.. con tanto di fogliame.. perchè quì è diventato autunno da un giorno all’altro.. così.. mica ti avvertono le stagioni.. loro fanno come meglio credono.. e come ogni anno.. bisognerà affrettarsi a mettere qualche poncho.. qualche cappottino leggero.. perchè in men che non si dica.. sarà inverno.. vuoi vedere? io no.. non voglio vedere.. io voglio un autunno leggero (anche se.. stando agli impegni.. ma lo vorrei comunque..).. – venti e zero otto.. in casa si estende un odorino di quiches.. ancora non accendo i riscaldamenti.. ho messo su una giacca di lana.. e poi col forno acceso si sta bene (riiido).. – mi oppongo vostr’onore.. io le giornate fredde non le voglio ancora.. – viva l’autunno mite.. col sole.. dai mille colori..

solitamente

di domenica mattina a quest’ora sono in palestra… – ho appena finito di fare i pagamenti.. e ho da preparare per la radio per mercoledì sera.. – mi fermo quì.. lascio qualche scatto (ho riscoperto la passione per gli scatti.. quelli pensati.. non che l’abbia mai persa.. ma questi due gli ho fatti consapevole del fatto, che li avrei usati per condividerli in “posti pubblici”.. anche se.. sono fatti con il telefonino).. ..black & white.. che la foto al mercato vive anche senza i colori.. a me addirittura sembra di poter sentire l’odore.. dell’uva.. della verdura fresca.. – ebbene si, sta finendo agosto (ma quant’è lunga quest’estate quest’anno? siamo ancora over trenta.. tutti i giorni.. io vorrei temperature più vivibili ad esser sincera.. venticinque tò.. si tornerebbe a respirare.. – tra qualche giorno è settembre.. mese dei tanti compleanni.. dei tantissimi impegni.. e magari nel finesettimana prossimo biancheggio anche la stanza che ora sembra un ripostiglio.. e ordino l’armadio.. e.. insomma.. c’è da sistemare un pò casa.. – vorrei fare così tante cose.. risorse limitate.. – caro universo.. vorrei tempi un pò più leggeri.. possibilimente.. posso?

come nei film

ero seduta in giardino.. e mi stavo guardando le foto immagine dei miei contatti su whatsapp… d’un tratto ho notato una foto nuova.. un vecchio contatto.. del quale pensavo il numero non esistesse più.. sono rimasta stranita.. – so che i numeri disattivati possono essere rimessi in circolazione da nuovi utenti dopo un tot di anni.. ma non ci avevo pensato.. d’impulso ho mandato un messaggio:
“strano, mi è appena risbucata la tua foto, hai riattivato il numero?”
(e non ricordavo più che la foto mi era uscita perchè io l’avevo salvata come foto di contatto.. uno a pelle mica ci pensa.. mica si ricorda..) – un ora dopo mi risponde “english?” …ora sorrido.. ma prima ho pensato che fosse uno scherzo.. invece no.. ho risposto in inglese “pensavo fosse il vecchio numero di una mia conoscenza.. sembra tu abbia appena attivato questo numero”.. – il numero mi risponde subito “suppongo fosse stata una conoscenza importante allora”.. altro messaggio “non ti preoccupare”.. – ho sorriso ed ho risposto “lo è ancora.. ciao, chiunque tu sia”

è da film.. una roba stile serendipity o simile.. mi piace.. sorrido..  – buona notte mondobello…

agosto

è da un mese tutto che non aggiorno… e non è che me ne sono resa conto stamane… – sai quante volte ho pensato “ora mi siedo e scrivo…” solo che poi…

primo agosto.. festa nazionale quì… fuori c’è afa.. io allora resto dentro.. (ho appena messo in frigo una bottiglia di caffè… fa estate.. anche quando tu non parti).. – di là c’è una pila di scatoloni che mi aspetta.. – no, non trasloco.. ho finalmente preso di petto il proggetto “quella camera va cambiata”… il guaio è che è la camera dove ho dentro tutto.. quel tutto che per inscatolarlo ti fa perdere ore.. giornate.. (foto, lettere, diari, dichiarazioni dei redditi e parentele).. si perchè non è che prendi e inscatoli.. no, già che ti trovi smisti.. butti via.. amo quel senso di leggerezza.. – vorrei finire oggi.. poi c’è da sbarazzarsi di quel mobile.. riverniciare.. comprare quell’armadio che sta in stanby.. e risistemare.. – vorrei poter pensare che avrò finito entro settembre.. (che i weekend sono quelli che sono.. e di solito anche quelli.. a impegni non scherzano)…

per il resto (chiamasi lavoro nuovo) torno un altra volta.. – che già mi sembra un mini miracolo esser tornata ora… – si, mi sono mancata un pò anche io…

ps. c’è che d’un tratto sento una voglia matta d’innamorarmi..  (tanta voglia di scriverne ora.. ma se inizio.. restano lì gli scatoloni.. e io poi vado in tilt)

io volevo aggiornare…

ma ho avuto il computer in panne.. in tilt.. insomma, schermo nero ed io in panico.. – poi, questa sera, ha deciso che saremmo stati ancora amici.. ed eccomi quì.
non so dove iniziare.. ho in testa fiumi di parole (e lo so che era un pezzo dei jalisse).. – dal presente magari? oggi, dopo oltre un anno ho rivisto il mio prof (quello bello, che mi faceva il filo, si, che mi voleva portare a letto) per pranzo.. sempre bello.. sempre tanto da raccontare.. sorrido.. mi ha salutata scompigliandomi i capelli con la mano “stai bene con i capelli corti”..(ma quanto li adoro io questi gesti? per non parlare del bacio sulla guancia quando ci siamo salutati – secondo me lo sanno.. oppure, gli uomini che ti danno il bacio sulla guancia sanno che a noi donne piace, piace tanto). che poi questo racconto è breve.. i pranzi durano un ora.. carino il suo messaggio dopo… anzi mi è piaciuto tanto.. credo ci si rivedrà ad ottobre, quando darà lezione quì dalle mie parti… – e con lui ho finito di salutare tutte le persone che ho ritenuto importante salutare prima che lasciassi zurigo – si, domani ultimo giorno di lavoro.. bye bye my beloved city.. good bye my dearest platzspitz park.. ci ho passato ore infinite nelle pause.. passeggiando.. fotografando.. o semplicemente contemplando.. – i will miss you, you crazy busy city.. mi hai offerto così tanti svaghi per la mente e per gli occhi.. ma mi hai anche tolto due ore e tot di tempo libero al giorno.. treni su treni.. in ritardo.. affollati.. annullati.. tanto da iniziare a prendere quello delle cinque e quarantasei.. ogni sacro santa mattina.. da mesi.. – tornerò ad orari umani.. spostando la sveglia dalle quattro e trenta alle sei.. (magari meno un quarto.. sono più produttiva la mattina presto).. però, tornerò anche in un posto dove di svaghi ne avrò pochi, pochissimi.. almeno credo.. ci sarà da scrutare la zona.. – insomma domani ora x.. io sono parecchio emotiva.. e per quanti problemi io abbia avuto in passato in quel reparto.. mi dispiacerà comunque.. e saranno abbracci sinceri.. con qualcuno lunghi.. con qualcun’altro meno.. – è così mondobello, e tu lo sai, l’unica costante è il cambiamento.. l’unica.. e restare immobili può essere fatale. – ero un attimo in sovrapensiero ora.. – oggi ho avuto al telefono la mia nuova capa.. che stamane ho saputo che il mio pensavofossestatoluiilmiocapo è stato promosso per un altro incarico ed io avrò una capa e non lavorerò direttamente per lui (io volevo il capo però.. lui a dire il vero.. uff..è che è molto più semplice lavorare con un uomo.. e non sto a fare di tutta l’erba un fascio.. ma semplicemente parlo per.. no vabbè.. ho anche già avuto cape molto in gamba.. ok.. non ho detto niente.. spero sia in gamba anche lei.. e spero che andremo d’accordo.. e spero tantissimo che farò bene).. – “com’è più bella questa preghiera.. è più profonda è più sincera..” c’è il seguito.. è un canto.. una preghiera cantata.. da bambine.. semplice.. come le cose belle e pure.. – ecco.. non ho un filo ora.. sono le nove passate e devo ancora fare la doccia.. che poi finchè vado veramente a letto.. vabbè.. buona notte mondobello.. sogni d’oro e d’argento.. (che ultimamente ne faccio di nuovo tanti sogni.. ma proprio tanti..).. chiudo.. notte.. ciao.