è quando anzichè andare a lavorare.. prendi libero e..
con la sis vai a fare shopping a milano.

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a pelle..

mmhheee..
“non si è felici perchè le cose vanno bene.. ma..
le cose vanno bene perchè si è felici”..
elementare watson..

come in un gran pentolone
e dentro c’erano tutte le mie emozioni.. la felicità per quello che mi aspetta.. il senso di leggerezza.. il senso di libertà.. ma poi ho trovato anche la tristezza.. l’insicurezza e l’incertezza.. tutte quante li, mischiate tra di loro.. – il mio capo mi ha abbracciata quando gli ho detto che avevo dato le dimissioni.. “andiamo a prenderci un caffè” mi aveva detto.. oggi parlo col mio team.. uno per uno.. e quanto sarà dopo.. non starà più in mano mia..
ieri sera mi sono ritrovata con un gruppo di persone per un corso di meditazione.. ho avuto alcuni déjà-vu.. potuto vedere cose nuove.. ascoltare suoni nuovi.. una danza sciamanica col tamburo.. – nel mio piccolo ho rivisto quanto mi bastava per ritrovare la leggerezza d’animo che in giornata avevo perso da qualche parte.. – nel grande.. sorrido.. fate voi.. io continuerò a cercare diversamente..
trentuno ottobre.. ultimo del decimo mese.. domani non lavoro.. andrò alla ricerca di un tavolino.. ancora mi manca.. e si sta davvero facendo desiderare..
p.s. che belle che erano le farfalle.. rosa e celesti.. svolazzavano come se stessero ballando…
la felicità
in un pugno di attimi.. – aveva detto che mi avrebbe chiamata nel pomeriggio.. – alle due un numero stava lampeggiando sul mio cellulare.. lo conoscevo.. “questa sera apra una bottiglia di vino” mi aveva detto.. poi, un ora dopo la conferma via mail.. – sono corsa nell’ufficio personale ed ho presentato le mie dimissioni – da gennaio questo mio cammino prenderà nuove sfumature.. colori che fin da oggi, tornano a splendere forti.. – ho aspettato tanto.. la vita mi aveva messa a dura prova.. mesi combattuti.. sacrifici e sofferenza.. fino alla ricompensa.. – sono infinitamente grata.. – trenta ottobre.. cinque e trenta.. il mondo ancora si culla nel sonno.. nell’aria il sereno.. è un buongiorno.. e stasera ho un corso che so già, mi regalerà nuove emozioni.. sorrido..
sabato pomeriggio
starsene in giro per il parco.. lungo il fiume.. libera-mente.. – ricevere un messaggio “siete ancora li?” per poi essere raggiunte e passeggiare insieme.. – bello il sabato senza le pulizie, la spesa, il bucato.. – ho cucinato le lenticchie con le carote.. avvolgendo casa in un profumo che sa di buono.. (come sempre ne ho fatte troppe.. parte il sis-fattorino).. – è proprio autunno.. e sei bello sei..

piove…
passate le sei da poco.. ho già fatto colazione e preso il caffè.. il picchiare delle gocce contro il davanzale delle finestre mi ha svegliata.. o forse ero già sveglia di mio.. l’autunno quest’anno si presenta nel suo più tipico dei modi.. mentre io aspetto le giornate gialle ed arancioni.. che poi si tingono di rosso sotto un sole grande e gentile.. il fogliame lungo i bordi delle vie.. bello passeggiare nel bosco in autunno.. ha tutto un altro odore.. ma per questo c’è ancora tempo.. infondo siamo solo a settembre.. – ho sognato.. un lui che dalla voce dovrebbe essere intorno ai cinquanta.. ma io l’ho sognato giovane.. camicia e pantalone nero.. un pò pazzarello.. mi proponeva delle date.. giorni.. si, credo proprio che ero già sveglia di mio.. – diciotto settembre.. tra un mese spengo un altra candelina.. come passa il tempo.. – ho ancora scrutato siti.. proprio non sto riuscendo a trovare un tavolino che si abbini col divano e la poltrona.. o forse col tavolo da pranzo.. ho immagini in testa.. idee.. ma non le vedo realizzate sui siti.. nei mobilifici.. forse aspetto che mi arrivi la poltrona mese prossimo.. o forse.. magari trovare un falegname.. vediamo.. non ho fretta.. – sei e diciotto.. ora tornerei volentieri tra le coperte.. – .. vabè.. mi preparo.. buon mercurio mondobello…
legger-mente


le cose da fare
prima di partire sono sempre tante.. ho un finesettimana intero per sbrigare tutto. ogni tanto me ne ricordo una.. allora prendo appunti su di un fogliettino.. il mio “mi ricordi che devo ancora…?” – sei e venitquattro.. altri tre giorni di lavoro.. mercoledì a quest’ora.. esattamente a quest’ora.. starò sorvolando zurigo.. – voglia di mare.. cambiare le scarpe da tennis con le infradito.. i jeans con le gonnelline.. il senso del dovere con la leggerezza.. piccole trasformazioni.. alchimia moderna..
p.s. c’è posta per cagliostro..
addendum fotografico post-pranzo della serie VIC (very important car).. di certo la signora non passava inosservata..
finesettimana alle porte..
toc toc.. tp..
come formiche
la città è la regina.. lei chiama alla festa.. ed il popolo.. le lavoratrici.. affluiscono.. – che poi non è che ‘quante più ne sono, tante più ne conosci’.. perchè sono così tante che solo giorni dopo “ah ma c’eri anche te?!”.. – fatto giri.. salutato e parlicchiato con conoscenti ed amici.. resta sempre bello rivederne alcuni che magari trovi solo in occassioni del genere.. (trovi per modo di dire.. che se non era che mi sentivo chiamare.. io mica li vedevo – monianelpaesedellemeraviglie..) – ..mangiare lo spiedo tipico della serata era d’obbligo, farlo senza sporcarsi, un successo! un drink, uno solo (per motivi di bisogni femminili in momenti poco appropriati.. ed ovviamente perchè di più non reggo.. – una sola margarita ed ero flashiata).. sono rientrata che in testa avevo un concerto heavy metal ed alzarsi stamane.. una tortura.. – ora eccomi quì.. seduta a questa scrivania.. aspettando che si facciano le cinque (sono solo le otto.. luuuunga la storia)
