e del venti ottobre ne vogliamo parlare?

per la maggiorparte della giornata e serata.. ho fatto questo:

ebbene si, il mio primo body building contest in assoluto… e non che io sia una seguace del genere o abbia ambizioni simili.. nono.. ma lui sulla destra è un mio training buddy, ci alleniamo nella stessa palestra. e poi sai com’è no? io faccio foto.. lui ha un volto molto interessante (il fisico.. ragà.. son’ gusti) e allora mi ha chiesto se andassi a fare qualche foto. devo ammettere una cosa – io fino a ieri non avevo grandi pensieri su questo mondo dei muscoli d’acciaio. ieri invece, mi si sono aperti gli occhi.. e mi resta da dire solo “tanto di cappello”.. – ho seguito il duro allenamento per mesi.. visto cosa mangia (ovvero cosa non mangia, che loro nella fase della dieta mangiano solo pollo, riso e qualche verdurina, punto. questo, per tre mesi). arrivare a stare li sopra.. ma anche quelli che sul palco non ci vanno.. che non si fanno di punturine.. ma che sudano il sangue.. tanto di rispetto. è uno sport.. così come lo sono tanti altri.. che richiede dedizione, tempo e sacrifici. li ho ammirati ieri, tutti quanti.

poi però.. sai com’è.. il dulcis arriva in fundo.. un qualcosa dopo le venti mi arriva una videochiamata.. ancora lui.. il mio dannatamente bello e misterioso.. per farla breve (che altrimenti mi perdo) “allora, quando andiamo a mangiarci qualcosa? questa volta vengo io da te”. il seguito non lo lascio scritto.. sono già superfelice che fi-nal-men-te lo rivedo (non sono innamorata.. ma quest’uomo è un tipo.. veramente.. e lui, come pochi.. è capace di “he fucks my brain”.. e non poco). questo è quanto.. stringo.. ho una doccia da fare ed un cane da portare a passeggio, quello di un mio amico.. con anche l’amico, ovvio.

un metro sotto al cielo

ed infinita gratitudine – ha organizzato tutto lui.. io dovevo solo portarmi due litri d’acqua “perchè ne avrai bisogno” mi aveva detto e qualcosa da mangiare. l’arrampicata è stata faticosa a tratti.. pendii da togliere il fiato (ed io soffro di vertigini.. ed ho una paura non da niente delle alture) ma ne è valsa la pena, tutta. sto ridendo.. dopo quindici minuti, al primo localino, lui già senza fiato “ecco, questo è il fronalpstock, bello eh?”.. ho riso per mezzora.. con le lacrime.. (ed io che mi ero preoccupata di non farcela.. io). quanti racconti.. tre ore seduti a metà.. in mezzo al niente.. mi ha aperto il cuore “gli uomini non piangono” diceva.. ed io sapevo che avrebbe voluto farlo.. l’ho ascoltato.. per tre ore.. “io non posso aiutarti.. posso raccontarti di me.. posso dirti io cosa farei.. ma quì devi passarci te.. da solo.. e ce la farai.. sappi solo che tutto passa.. anche il male al cuore.” – poi abbiamo proseguito.. siamo arrivati in cima fradici ma felici. eravamo ad oltre duemila metri.. ci siamo stesi sull’erba e siamo rimasti in silenzio.. così.. ad osservare il volo delle taccole.. contemplando l’allineamento di quei colossi difronte ai nostri occhi.. – quanto siamo piccoli noi esseri umani.. – siamo rientrati sull’imbrunire.. “dai, entra che ti faccio un caffè”.. – sorrido.. aaahhh la vie.. comme elle est belle..

tra una cosa e l’altra

c’era da optare tra un post sulla vacanzina toscana con tante belle foto che vien voglia di tornarci subitissimo.. oppure uno scambio mail che ho avuto oggi con l’amicone mio.. – vada per le mail, che le fotine le ho pubblicate altrove.. e do subito spunto a questo post.. – i social media signore e signori.

io: sai, credo che la dinamica dei “like” non la capirò mai.. la gente tende a mettere sempre meno like ma nel frattempo si fa sempre più i cassi tuoi. cioè, io ho più visualizzazioni delle storie su ig che like in quattro post messi insieme

lui: mo, dimmi tu, quanta gente conosci che agisce ancora d’impulso? la maggiorparte ormai è opaca, piatta, priva di emozioni. non è che le abbiano perse.. ma non le trovano perchè sono individui intasati da tutto il resto che li circonda e non hanno il coraggio di riconoscerlo.

io: okay fino ad un certo punto.. ma conosco anche persone che non lasciano traccia alcuna proprio per principio. fantasmi.. poi ti ritrovi a parlare con loro e ti senti dire “giusto, avevo visto che hai pubblicato tale cosa.. detto quell’altra”.. triste.. trovo sia triste ecco. zero interessi? zero impulso? toc toc.. c’è nessuno? sai quante volte mi sono addirittura trattenuta nel rispondere ad uno stato su uozzap od ad una ig storia? proprio per lo scrupolo del “altri non lo fanno”.. poi però macchisenefrega.. scusa, pubblichi una cosa.. a me suscita qualcosa, perchè non dovrei dirtelo? posso anche solo limitarmi ad un sorriso.. mandarlo ecco.. perchè mi ha fatto sorridere. io non voglio diventare piatta e non voglio nemmeno iniziare a sentirmi patetica.. perchè se è vero che ci si scambia sempre meno.. proprio per via (causa?!) dei social, perchè non cogliere l’occasione ed interagire? stanno li per quello le storie.. gli stati w.a. no?

lui: eeeh amica mia.. tu sei come me, vai controcorrente.. perchè la freschezza dentro svanisce.. ai pesci che vanno con la corrente.. quanto mi manca filosofare con te..

io: manca anche a me.. – ci prendiamo un pomeriggio libero e ce ne andiamo a passeggiare lungo il lago? solo tu ed io.. come ai vecchi tempi..

e niente.. ci si potrebbe scrivere un libro su questo fenomeno.. sui tanti perchè e per come.. usando aggettivi e sinonimi.. pertinenti e meno.. infondo chi lo sa.. nemmeno io. però l’ho notato.. e più passa il tempo, più si espande – io non sono così.. e mai vorrò esserlo.. io le mie emozioni non le tengo a freno.. e non voglio nemmeno iniziare ad essere calcolatrice.. signore e signori, io mi oppongo.