ero in prima classe quando la prof un giorno mandò a chiamare mio papà a scuola.. gli disse che m’avrebbe spostata di banco.. diceva che ero sempre con la testa tra le nuvole, ovvero, passavo le ore a guardare fuori dalla finestra.. – papà ne prese atto e a casa un pò stranito, mi riferì quanto.. (sisi, ci fu anche quell’attimo di rimprovero.. come no).. – io questa cosa me la ricordo come se fosse stata ieri.. troppo vive le immagini.. le scene.. vedo ancora l’aula.. vedo i banchi.. la prof (dicono che tutt’oggi sia rigidissima e parecchio rompi.. cmq..) – fatto sta che l’indomani mi ritrovai seduta vicina al muro.. lontana dalla finestra.. dagli alberi, dagli uccelli.. da qualsiasi cosa che poteva catturare la mia attenzione.. – sorrido – perchè la prof aveva insaccato si una piccola vittoria.. ma la sua gioia fu di poca durata.. perchè si sa.. lo sguardo va lontano..
perchè scrivo questo? semplice.. dicono che chi nasce tondo non può morir’ quadrato no?.. io questa sera al lavoro mi sono ritrovata a "traslocare" i miei averi ad un altra scrivania.. (remember la promozione?).. già.. nuovo team.. nuova scrivania.. e addio posto alla finestra.. – sono aaaaaaanni che ho sempre avuto la fortuna di ritrovarmi su dei "window-places", anni veramente.. e da lunedì.. anzichè essere circondata da ragazze ci saranno ragazzi.. ed anzichè farmi distrarre da quanto succede fuori.. bhe, sarò distratta dal viavai di un "open-sapce-office".. (solo al pensiero mi viene il magone..) vabè.. magari più avanti troverò un vantaggio.. magari.. – intanto domani "per consolazione" non lavoro.. ecco.. me ne vado a zonzo..
spero riuscirai ad “abituarti” presto :S complimenti nel frattempo :)
l’è düra eh.. vabè.. prendiamola con filosofia.. – grazie :o)